Risultante essere una risoluzione vegetale da sostituire all’uovo sbattuto a neve che necessita di una preparazione riduttiva ed una metodologia esemplificata, soprattutto per quanto concerne l’acqua di cottura dei legumi è l’Acquafaba.
Successivamente alla realizzazione, quest’ultima tende ad essere usata internamente ai dolciumi da porre a cozione all’interno del forno oppure da utilizzare per la preparazione di frittate ovviando l’inserimento di uova, donando ugualmente l’aspetto vellutato.
Che cos’è l’acquafaba?
Risulta essere un liquido di cozione di determinati legumi, specialmente dei ceci, che tende ad essere sottoposto a montatura a neve così come si sottopone l’albume dell’uovo. Il denominativo risulta connesso ai termini latini acqua e faba, ossia acqua e fagioli, in quanto non soltanto i ceci ma anche i fagioli cannellini, tendono ad essere utilizzati per la preparazione dell’acquafaba internamente all’acqua.
Successivamente alla montatura a neve, l’acquafaba tende ad essere adoperata in differenti ricette vegane come sostituto dell’uovo. Colui che ha scoperto le caratteristiche benefiche dell’acqua di cozione di determinate varietà di legumi è Joel Roessel, tenore amante della cucina vegetale, il quale nel corso delle sperimentazioni al fine di rivelare un supplente delle uova.
Durante il 2014 evidenziò che l’acqua di cozione di determinate tipologie di legumi (come ceci e fagioli cannellini), nonché l’acqua all’interno del quale erano stati sottoposti a cozione i cuori di palma, tendeva ad essere sottoposta ugualmente a montatura a neve con similari risultati, così come con l’albume dell’uovo.
Al suo interno elevati sono i quantitativi proteici ed amidi sciolti all’interno dell’acqua nonchè un ridotto quantitativo lipidico.
Benefici e valori nutrizionali dell’Acquafaba
Tale acquafaba conferisce un quantitativo derisorio di Kcal e si presenta essere costituita da carboidrati, proteine e micronutrienti che fuoriescono dai legumi nel corso della cozione. Le caratteristiche benefiche risultano avverse a seconda della tipologia di legume adoperato.
Questo perché, l’acquafaba ricavata dai ceci presenta al suo interno all’incirca il 60% di carboidrati ed il 20% di proteine. La percentuale proteica risulta più bassa rispetto a quella rintracciabile all’interno delle uova, e per tale motivazione l’acquafaba tende ad essere utilizzata anche da coloro che hanno bisogno di abbassare i quantitativi proteici da somministrare sebbene non risulti essere consigliata a coloro che intendono utilizzarla per la preparazione di dolciumi che hanno bisogno di un quantitativo alto di albumi soggetti a montatura a neve.
In aggiunta, l’acquafaba tende ad essere consigliata a coloro che prediligono un regime alimentare vegano ed ai soggetti che sono affetti da allergie proteiche all’uovo.
Come si prepara l’acquafaba?
Per quanto concerne la preparazione dell’acquafaba, al fine di montare a neve la stessa risulta opportuno utilizzare 1-2 bicchieri di acqua di cozione dei ceci oppure dei fagioli cannellini con l’aiuto di una ciotola ed uno sbattitore elettrico. Univoca discrezione, specialmente laddove l’acquafaba prevede un uso dolciario, riguarda il prediligere l’acqua di cozione dei legumi senza sale.
Ottimale è l’utilizzo di acqua dei ceci essiccati sottoposti a cozione, sebbene sul mercato tendano ad essere venduti anche ceci all’interno di contenitori con acqua sprovvista di sale ed ulteriori sostanze aggiuntive. Successivamente all’aver utilizzato l’acqua di cozione, bisogna poi prendere un colino al fine di rimuovere tracce di legumi e porre il composto all’interno di una ciotolina.
In tal caso, risulta possibile montare il composto aiutandosi con un frullatore elettrico per pochi minuti, sino a che il composto non si presenta similare agli albumi montati a neve. La composizione similare risulta legata alla compresenza proteica all’interno del liquido di cozione dei legumi e dell’aria ricavata dall’acqua mediante l’utilizzo del frullatore. Contrariamente agli albumi, l’acquafaba non resta la stessa per lunghe tempistiche. Per tale motivazione, si consiglia di utilizzare la stessa all’instante all’interno delle pietanze.
Tende difatti ad essere agglomerata all’interno degli impasti per dolci e tortine, in quanto salvaguardia l’utilizzo di uova. Spesso la si vede agglomerata alle pietanze vegan per la preparazione di mousse dolciastre e meringhe così come per preparare frittate ovviando l’utilizzo di uova, seppur il composto manifesti la stessa consistenza. Ulteriore utilizzo la vede protagonista per la preparazione di maionese vegana, facilmente aromatizzata mediante utilizzo di erbe, spezie ed ulteriori ingredienti.
La similare somiglianza alle uova conferisce all’acquafaba il ruolo principale per la preparazione di meringhe vegan, prodotte col solo utilizzo di acqua di cozione dei ceci, succo di limone e zucchero. La sapidità risulta peculiare specialmente al fine di agevolare l’aspetto di differenti preparati, conferendo ai composti morbidezza ed un aspetto soffice. D
unque, si consiglia di utilizzare l’acquafaba al fine di preparare:
- Meringhe;
- Creme;
- Mousse;
- Gelati;
- Torrone;
- Macarons;
- Marzapane;
- Marshmallow;
- Waffle;
- Muffin;
- Torte;
- Pan di Spagna;
così come pietanze salate, ad esempio:
- Maionese;
- Quiche;
- Salse;
- Frittate ed omelette;
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