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Carboidrati: cosa sono, tipologie, digestione e assorbimento

Carboidrati prendono parte a molti processi vitali nelle piante e negli animali e sono tra le biomolecole più diffuse in natura. Si stima che oltre la metà di tutto il carbonio organico del pianeta sia fissato nelle molecole di due soli carboidrati: la cellulosa e l’amido.

Essi vengono anche chiamati glucidi (dal greco glucos = dolce), e sono composti contenenti carbonio, idrogeno ed ossigeno rappresentati dalla formula molecolare (CH2O)n. 

Quali azioni svolgono i Carboidrati?

Due sono le funzioni principali svolte dai carboidrati:

  • una funzione energetica, per il loro ruolo nei processi metabolici implicati nell’approvvigionamento, immagazzinamento e utilizzazione dell’energia chimica necessaria alle cellule della maggior parte degli esseri viventi
  • una funzione strutturale, in quanto sono i costituenti (in particolare la cellulosa) dei tessuti che forniscono sostegno meccanico agli organismi vegetali.

Quante tipologie di Carboidrati esistono?

A seconda della loro struttura chimica i carboidrati si distinguono in quattro gruppi:

  • Monosaccaridi, tra cui glucosio e fruttosio, che non possono essere idrolizzati per formare composti ancora più semplici
  • Disaccaridi,  sono formati da due unità di monosaccaridi unite tra loro, come nel caso del saccarosio  
  • Oligosaccaridi, sono formati dall’unione di un massimo di 10 monosaccaridi, e si trovano nei legumi e nei vegetali
  • Polisaccaridi, polimeri formati da un elevato numero di unità di monosaccaridi, come nel caso dell’amido e della cellulosa

Monosaccaridi

I monosaccaridi hanno molecole costituite da una corta catena di atomi di carbonio e sono composti polifunzionali. Tra di essi abbiamo:

  • Glucosio, che si trova allo stato libero nelle piante (in particolare nei frutti, soprattutto uva), nel miele, in miscela con fruttosio e nei liquidi fisiologici degli organismi animali (il sangue umano, in una persona a digiuno, ne contiene da 0,8 a 1,2 g/l). La forma prevalente in cui il glucosio entra a far parte della materia vivente è come disaccaride (saccarosio, lattosio e maltosio) e soprattutto come polisaccaride (cellulosa, amido e glicogeno). Indice glicemico = 100
  • Galattosio, si trova solitamente unito al glucosio, nel disaccaride lattosio (lo zucchero del latte). E’ un componente di molti polisaccaridi come le pectine (presenti nelle piante superiori, in particolare nelle pareti cellulari. Indice glicemico = 23
  • Fruttosio, si trova in abbondanza nei frutti dolci e maturi, nel miele (di cui è il principale componente) e, unito al glucosio, nel saccarosio. E’ il più dolce di tutti gli zuccheri comuni e, nel corpo umano, è direttamente metabolizzato oppure convertito in glucosio nel fegato. Indice glicemico = 23
Carboidrati

Disaccaridi

disaccaridi derivano dall’unione di due monosaccaridi in seguito a interazione tra due rispettivi gruppi -OH: nella reazione di condensazione si forma un legame glicosidico, in cui un atomo di ossigeno fa da ponte tra i due anelli molecolari.

I principali disaccaridi sono il maltosio, lattosio, il cellobosio, costituiti da unità di glucosio, e il saccarosio formato da glucosio e fruttosio. Il legame glicosidico si stabilisce spesso tra l’ossidrile anomerico legato al carbonio C1 di un monosaccaride all’ossidrile legato al carbonio C4 dell’altro monosaccaride (l’ossigeno che fa da ponte proviene da quest’ultimo -OH).

I principali disaccaridi sono:

  • il maltosio, che risulta dall’unione di due molecole di A-d-glucosio mediante legame 1,4 A-glicosidico. Il maltosio è presente nel malto, che si produce nel corso della germinazione dell’orzo e di altri cereali, ed è usato nella produzione della birra. Il malto si forma in seguito a parziale idrolisi enzimatica dell’amido contenuto nel malto. Per ulteriore idrolisi del maltosio si ottiene A-d-glucosio
  • il lattosio è costituito da una molecola di B-d-galattosio e da una di
    B-d-glucosio unite da un legame 1,4 B-glicosidico. E’ lo zucchero del latte e si trova presente nella misura del 4-5% nel latte vaccino e del 6-7% percento in quello di donna. La sua idrolisi, che porta alla formazione di due monosaccaridi costituenti, è catalizzata dall’enzima lattasi presente nell’intestino. Se l’enzima è assente o il suo funzionamento è difettoso, il lattosio non viene digerito e ciò causa una condizione abbastanza comune di intolleranza alimentare 
  • il saccarosio è costituito da una molecola di A-d-glucosio e da una di
    B-d-fruttosio unite un legame 1,2 A-B-glicosidico, che interessa entrambi gli ossidrili anomeri dei due monosaccaridi. E’ il comune zucchero da tavola, che si estrae dalla canna da zucchero (saccharum officinarum) e dalla barbabietola da zucchero (beta vulgaris). Il suo potere dolcificante è inferiore solo a quello del fruttosio tra gli zuccheri naturali

Oligosaccaridi

Tra gli oligosaccaridi ricordiamo principalmente le maltodestrine.

  • Maltodestrine, che derivano dal processo di idrolisi degli amidi. Esse sono degli integratori energetici e tornano utili negli sport a lunga durata. Esse forniscono energia immediata che non affatica l’apparato digerente.

Polisaccaridi

I polisaccaridi sono polimeri naturali derivanti dalla policondensazione di numerose molecole di monosaccaridi che si uniscono tra loro attraverso legami glicosidici. I più importanti polisaccaridi sono l’amido, il glicogeno e la cellulosa, tutti i polimeri del glucosio, che si differenziano per il modo in cui monomeri sono legati fra loro.

Tra i più importanti polisaccaridi ci sono:

  • L’amido è un polimero dell’A-d-glucosio ed è la riserva energetica delle piante, dove è immagazzinato, in forma di granuli, nei semi, nelle radici e nei tuberi: costituisce la maggior parte dei carboidrati alla base dell’alimentazione umana. Si trova in elevata quantità in piselli, fagioli e patate dolci
  • Il glicogeno è un polimero dell’A-d-glucosio ed è il polisaccaride che svolge la funzione di riserva energetica nell’uomo e in molti animali: si accumula soprattutto nel fegato e nei muscoli scheletrici (la sua quantità dell’organismo umano ammonta circa 300-350 g). Le sue molecole possono arrivare a contenere fino a 100.000 unità di glucosio e la sua struttura polimerica è simile a quella dell’amilopectina ma con un numero di ramificazioni molto superiore
  • Le fibre sono polisaccaridi tra cui è importante è la cellulosa. Non hanno alcun valore energetico per il nostro organismo, ma hanno una funzione strutturale e aiutano al processo di assorbimento dei nutrienti e di protezione dalle patologie. Si dividono in idrosolubili, e non idrosolubili
  • La cellulosa è un polimero del B-d-glucosio, costituito da lunghe catene lineari, contenenti da alcune a parecchie migliaia di unità di monosaccaridi, unite mediante legami 1,4 B-glicosidici. Tra le singole catene di cellulosa si formano legami idrogeno che le mantengono unite in fasci paralleli, organizzati in microfibrille, a loro volta riunite in fibrille. Ne deriva un materiale fibroso rigido e molto resistente, adatto per realizzare strutture: è infatti il costituente fondamentale delle pareti delle cellule vegetali e il componente principale del legno (ne rappresenta circa il 50%).

Digestione ed assorbimento dei carboidrati

La digestione dei carboidrati inizia in bocca, dove agiscono gli enzimi della saliva, che attaccano e scindono i carboidrati complessi. Tale azione s’interrompe nell’ambiente acido dello stomaco e ricomincia nell’intestino tenue, dove agiscono i succhi pancreatici, che riducono il tutto a monosaccaridi.

Il glucosio viene assorbito molto velocemente, mentre il fruttosio viene assorbito più gradualmente, attraverso un meccanismo di diffusione facilitata, che spiega il suo basso indice glicemico.

Cosa può aiutare?

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Autore dell'articolo

Medico italiano che ha lavorato all'Ospedale Internazionale Salvator Mundi di Roma. Ha conseguito il dottorato in medicina presso l'Università di Roma e ha poi lavorato per molti anni presso l'ospedale. Oggi insegna ai giovani specializzandi dell'Università di Roma, condividendo il suo bagaglio di esperienza in campo medico. Gaetano Lazzari è anche autore di numerosi articoli di medicina, alcuni scritti da lui stesso e altri dai suoi studenti post-laurea.

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