Il ginseng ha proprietà adattogene ed è utile per far fronte a stress e affaticamento. Ecco come e quando assumerlo e quali sono le sue controindicazioni.
Il ginseng (Panax ginseng) è una pianta appartenente alla famiglia delle Araliaceae, che cresce spontanea in Nepal, Corea, Siberia orientale, dove è anche coltivata. La radice di ginseng è nota per le sue proprietà adattogene e antistress, ed è anche utilizzata per la cura del diabete mellito, grazie all’azione ipoglicemizzante.
Cos’è il ginseng?
Il ginseng è una pianta erbacea perenne, eretta, che può raggiungere i cinquanta centimetri di altezza. Nota anche come ginseng coreano, ginseng cinese e ginseng asiatco, questa specie presenta un fusto glabro che porta foglie pennato-lobate a cinque foglionine. I fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle mentre il frutto è una bacca rossa. La radice è tuberizzata, fusiforme e carnosa, e ricorda la forma del corpo umano.
Originario dell’Asia orientale (principalmente Corea, Cina del Nord e Siberia orientale) e del Nord America, si sviluppa tipicamente nei climi più freddi. La specie vietnamita del Panax è quella più comunemente utilizzata.
Usi tradizionali del ginseng
Il termine ginseng viene dal cinese rènshēn, ossia “pianta dell’Uomo“. Questo perché, secondo la teoria delle segnature, la forma della sua radice ricorda quella del corpo umano con ramificazioni che suggeriscono la forma degli arti, della testa, degli attributi sessuali ecc. Gli artigiani agricoltori che riescono a riprodurre in maniera migliore tali forme riescono a spuntare alla vendita prezzi di tutto rispetto.
La medicina tradizionale cinese considera la pianta un elisir di giovinezza che possiede tutte le virtù terapeutiche, preventive, curative ed energetiche immaginabili; e pare che questo accada da millenni, perché il ginseng compare nei più antichi trattati di medicina, all’inizio dell’era cristiana.
Tradizionalmente, il ginseng viene infine considerato un cibo afrodisiaco utile a stimolare il desiderio e le funzioni sessuali, soprattutto negli uomini. Tali proprietà vengono attribuite dalla medicina tradizionale cinese soprattutto al ginseng rosso. Non si tratta di una varietà botanica diversa, perché la sua colorazione è dovuta al trattamento termico della radice prima di procedere con l’essiccazione.
Tipi di ginseng
Esistono diversi tipi di ginseng:
- Il ginseng coreano (Panax ginseng C.A. Meyer), considerato il più attivo perché contiene 38 diversi ginosenoidi. Ha proprietà ipoglicemizzanti (risulta quindi benefico per il diabete) e adattogene (ciò significa che aiuta l’organismo a reggere alla pressione fisica e mentale). È stato sperimentato con successo tanto sugli anziani quanto sugli sportivi.
- Il ginseng cinese (Panax notoginseng Burk) che svolge azione adattogena e ipoglicemizzante. È considerato inoltre un potente tonico.
- Il ginseng americano (Panax quinquefolius L.), capace di regolare i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e ridurre le citochine. Le sue proprietà curative sono state sperimentate anche con i pazienti oncologici sottoposti alla chemioterapia e alla radioterapia.
- Il ginseng siberiano (Eleuterococcus senticosus Maxim), consigliato agli studenti in periodo di esami per la sua capacità di alleviare la fatica mentale.
Dosi consigliate
Le dosi consigliate per l’estratto di ginseng o l’infuso dipendono dalla tipologia di ginseng e vanno valutate con la guida di un erborista. Ecco alcune linee guida:
- Ginseng coreano: in estratto secco 400/500 mg al giorno; in tintura 30 gocce 1 o 2 volte al giorno.
- Ginseng cinese: in estratto secco 400/500 mg al giorno; in tintura 30 gocce 1 o 2 volte al giorno.
- Ginseng americano: in estratto secco 400/500 mg al giorno; in tintura 30 gocce 1 o 2 volte al giorno.
- Ginseng siberiano: in estratto secco 400/800 mg al giorno; in tintura 30-40 gocce in poca acqua al mattino.
Ginseng in erboristeria
Il ginseng può essere somministrato sotto forma di infuso, mettendo in decozione per circa dieci minuti uno o due grammi di radice essiccata per ogni tazza di acqua. Più comunemente si utilizzano estratti secchi titolati, reperibili in erboristeria.
Il ginseng ha proprietà toniche e adattogene, dunque favorisce la capacità dell’organismo di adattarsi ai periodi di forte stress fisico e mentale e contrasta astenia e affaticamento.
Grazie alla sua azione immunomodulante, sostiene l’organismo:
- durante i cambi di stagione;
- con l’eccessivo freddo e il troppo caldo;
- nei periodi molto impegnativi;
- contro l’attacco di virus e batteri.
Inoltre previene l’esaurimento fisico e mentale e l’insorgenza di malattie.
Le proprietà toniche e adattogene del ginseng sono utili per migliorare la concentrazione, la memoria e la restistenza fisica, e rendono questo rimedio indicato per affrontare lo studio, il troppo lavoro e l’attività sportiva intensa.
Le virtù del ginseng sono attribuite a diversi componenti presenti nelle radici laterali di questa pianta. Oltre a un buon contenuto in vitamine, sali minerali, aminoacidi, olio essenziale e polisaccaridi (tra cui i panaxani), nel ginseg sono presenti saponine triterpeniche dette ginsenosidi, principali responsabili delle sue proprietà curative.
I ginsenosidi, infatti, sono in grado di agire sul sistema neurendocrino e neuromuscolare, stimolando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e inibendo la ricaptazione di alcuni neurotrasmettitori e riducendo i livelli di cortisolo, noto come “ormone dello stress” proprio perché rilasciato in risposta a eventi stressanti.
Le saponine triterpeniche, inoltre, hanno azione ipoglicemizzante. Per questo, il ginseng è anche un valido rimedio in caso di diabete.
Ginseng: Effetti collaterali
L’assunzione del ginseng è controindicata in caso di allergie a uno o più componenti e durante la gravidanza e l’allattamento, poiché non sono disponibili studi specifici su queste particolari fasi della vita della donna.
Gli effetti collaterali del ginseng, se l’uso è prolungato e ad alti dosaggi, sono pressione alta, tachicardia, palpitazioni, insonnia, ansia, tremori e diarrea. In ogni caso, la somministrazione non va protratta oltre i tre mesi consecutivi e va evitata dopo le 16-17 poiché potrebbe interferire con il riposo.
Il ginseng può interferire con alcuni farmaci tra cui anticoagulanti, antidrepressivi e stimolanti del sistema nervoso centrale. Se si assumono altri medicinali o integratori è bene informare il medico, il farmacista o l’erborista.