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Agave: proprietà, uso, immunitarie e antinfiammatorie

L’agave è una pianta originaria dell’America centrale, molto importante per la vita delle popolazioni locali. Oggi è utilizzata in diversi campi per le sue proprietà benefiche: lassative, contro l’osteoporosi e anti diabetiche, tra le altre. Conosciamola meglio.
Proprietà dell’agave

L’agave è una pianta succulenta perenne che appartien alla famiglia delle AgavaceaeSimile alle piante grasse per struttura, portamento cespuglioso “a rosetta” ed estetica differisce da queste per l’assenza di spine.

L’agave è spesso utilizzata a scopo ornamentale per decorare parchi e giardini ma vanta anche un uso terapeutico tradizionale.

In particolare, nei paesi d’origine le foglie di agave vengono sfruttate per le loro proprietà:

  • Diuretiche;
  • depurative;
  • antinfiammatorie.

Le proprietà dell’agave sono attribuite alla presenza di un fitocomplesso che include:

  • Inulina;
  • pectine;
  • ecogenina (una saponina);
  • acidi organici.

Specie di agave

Esistono numerose specie e varietà di agave, che variano da 15/20 centimetri di altezza, fino ai due metri e mezzo. Le foglie sono sempre carnose e fibrose, dotate di una spina apicale.

Nella pianta di agave le foglie sono riunite in una rosa di grandi dimensioni, dalle quali si sviluppa uno stelo florale legnoso. Il fiore dell’agave è un’infiorescenza di grandi dimensioni, composta da molti fiori di colore giallo.

Per poter ammirare un’agave in fiore occorre però attendere diverso tempo, poiché questa pianta può impiegare oltre dieci anni a fiorire. Dopo la fioritura, la pianta di agave muore, motivo per cui il suo maestoso fiore è chiamato fiore della morte.

Agave

Tra le specie più utilizzate troviamo:

  • Agave sisalana;
  • Agave fourcroydes

impiegate per ottenere una fibra tessile – il sisal – e per estrarre l’ecogenina, usata nell’industria farmaceutica.

Molto sfruttata è anche l’Agave tequilanausata in Sud America per la produzione di tequila, nota anche come agave americana o agave blu, per via della colorazione quasi azzurra delle sue foglie.

Benefici dell’agave

Oltre che ad essere utilizzata come pianta ornamentale, l’agave è nota per le sue proprietà medicinali, benefiche per la salute.

Il suo uso è legato alle popolazioni locali del centro America e diffuso già al tempo degli atzechi, presso cui veniva chiamata anche “l’albero delle meraviglie”.

Già allora, come oggi, la polpa delle foglie di agave era usata per trattare:

  • Infiammazioni intestinali;
  • disturbi a carico del fegato;
  • problemi digestivi

​​​​​​​ed esternamente, per curare irritazioni cutanee, ferite e scottature.

Grazie al contenuto di inulina, l’agave può inoltre aiutare a:

  • Ridurre il colesterolo;
  • favorire il senso di sazietà;
  • migliorare la digestione

contribuisce inoltre alla salute intestinale, ripristinando la flora batterica e rafforzando così il sistema immunitario. 

La presenza di sali minerali e oligoelementi come ferro, calcio e magnesio, rende poi l’agave utile anche a contrastare l’osteoporosi.

Infine, l’indice glicemico molto basso dell’agave, rende questa pianta un rimedio indicato in caso di diabete.
 

In passato l’agave era usata come alimento quotidiano, sottoforma di sciroppo dolcificante, ma anche per la preparazione di piatti tipici o come foraggio per gli animali.

Si ricavavano e ancora oggi si producono bevande come l’aguamiel e il pulque, ottenute attraverso processi di fermentazione. Distillata, l’agave prende il nome di mescal o tequila.

L’uso che rimane ora più noto è quello sottoforma di succo dolcificante o sciroppo d’agave.

Controindicazioni dell’agave

L’interno delle foglie e la linfa fresca in alcune specie, soprattutto nell’agave americana, contiene sostanze che a contatto con la pelle possono causare dermatiti.

Attenzione quando si compra il noto sciroppo d’agave e quale si sceglie: il valore più basso di fruttosio trovato in nettare di agave è del 55%, cifra tutt’altro che bassa, arrivando fino a più del 90%.

Non tutto infatti è prodotto in modo naturale, dunque i benefici potrebbero venire meno, anche a causa dei processi termici impiegati nella lavorazione.

Il limite di assunzione consigliato è comunque di circa 25 grammi al giorno, se non si consumano altri alimenti addizionati di zuccheri.

Habitat e coltivazione dell’agave

Le agavi sono originarie della porzione meridionale del Nord America, delle isole caraibiche, e della parte settentrionale del Centro America, con una maggiore concentrazione nell’attuale Messico. In Italia vegeta spontanea nel centro-sud, in luoghi sabbiosi, sulle dune costiere, in terreni incolti, lungo i bordi stradali.

Si tratta di una pianta resistente, con poche esigenze, dunque la coltivazione dell’agave risulta semplice sia in giardino sia in vaso. Quando si decide di coltivare l’agave in vaso è fondamentale però non eccedere con irrigazioni e ristagni di acqua, che potrebbero determinarne la morte.

Se ben curata, l’agave può vivere a lungo: nota anche come “century plant“, questa pianta è in grado di sopravvivere per diverse decine di anni.

Le fibre ricavate dalle foglie di numerose specie hanno costituito il maggiore motivo di diffusione delle agavi nel mondo; sono utilizzate per la fabbricazione di corde, reti, ceste, abiti, coperte, tappeti, borse, cappelli e altri oggetti di uso quotidiano.

Cenni legislativi e curiosità

La direttiva del Ministero della Salute (dicembre 2010), consente di inserire negli integratori naturali alimentari gli estratti vegetali dell’agave, in particolare le foglie e le radici, per contrastare disturbi quali la funzionalità articolare, fastidi legati al ciclo mestruale,  menopausa e come immunostimolante. Le foglie dell’agave,secondo la credenza popolare, sarebbero utili contro il malocchio.

Cosa si può fare con l’agave?

Dall’agave si possono ottenere sciroppi dolcificanti, bevande come tequila e pulquefibre tessili (sisal) usate per produrre stuoie. Dal succo delle foglie decorticate, sottoposto a fermentazione, si estrae inoltre l’ecogenina, una saponina usata nell’industria farmaceutica.

Le foglie di agave vengono adoperate per preparare infusi, polveri e tinture alcoliche da usare internamente ed esternamente per le loro proprietà curative.

Che differenza c’è tra aloe e agave?

Aloe e agave hanno un aspetto simile, pur essendo specie diverse che appartengono a differenti famiglie. Entrambe infatti sono piante succulente, caratterizzate da foglie carnose, lunghe e con margini e apici spinosi.

A differenza dell’agave, le foglie dell’aloe risultano però più tondeggianti e piene per via della presenza di gel, mentre nell’agave le foglie sono fibrose al loro interno e più piatte.

Inoltre, le foglie di aloe  sono di un verde più chiaro, uniformi o punteggiate da macchie più scure o più chiaro. Le foglie di agave sono più scure e spesso presentano sfumature gialle longitudinali.

Autore dell'articolo

Medico italiano che ha lavorato all'Ospedale Internazionale Salvator Mundi di Roma. Ha conseguito il dottorato in medicina presso l'Università di Roma e ha poi lavorato per molti anni presso l'ospedale. Oggi insegna ai giovani specializzandi dell'Università di Roma, condividendo il suo bagaglio di esperienza in campo medico. Gaetano Lazzari è anche autore di numerosi articoli di medicina, alcuni scritti da lui stesso e altri dai suoi studenti post-laurea.

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