Come vale per ogni segno o inestetismo sui genitali, notare la presenza di una o più bolle (o vesciche) sul pene può essere una fonte di grande preoccupazione e stress, cui si associano importanti risvolti psicologici, quali ansia e vergogna che spesso portano a tardare il momento in cui ci si rivolge al medico.
La presenza di una bolla sul pene nella maggior parte dei casi non è un fattore che deve destare particolare preoccupazione, il più delle volte si tratta di una lesione cutanea benigna, conseguente ad uno stato di infiammazione dovuto allo sfregamento con indumenti realizzati con tessuti irritanti, alla scarsa igiene o ancora al contatto con allergeni contenuti nei prodotti per l’igiene personale.
In altri casi invece può essere una delle manifestazioni di una malattia sessualmente trasmissibile (MST), pertanto in caso di bolla sul pene è sempre bene parlarne con il proprio medico curante, il quale, presa visione della condizione, potrà rimandare a visite più approfondite.
Le bolle sul pene possono presentarsi come una singola formazione cutanea, oppure come formazioni numerose diffuse anche glande, sul sullo scroto, sui testicoli, in zona perianale, sul pube, o sulle cosce.
Può scatenare un forte prurito, oppure manifestarsi senza prurito, inoltre possono associarsi numerosi sintomi quali dolore, bruciore, gonfiore, cute lesa e desquamata, dolore durante l’erezione e quindi durante il rapporto sessuale, difficoltà nella minzione, febbre, brividi e dolori muscolo-articolari.
Visti i sintomi a cui si associa la presenza di una bolla sul pene, le sue manifestazioni e la modalità di insorgenza, possiamo approfondire le cause patologiche e non, in cui si può manifestare più comunemente questo disturbo.
Bolla sul pene: quali sono le cause più comuni?
Foruncolo
Si tratta del risultato di un’infiammazione a carico di un follicolo pilifero, del tutto analogo a quanto accade per la comparsa di un brufolo sul viso, collo, schiena o torace.
Il follicolo pilifero si infiamma per lo più a causa di una colonizzazione di batteri stafilococchi, dando esito ad un o più eruzioni cutanee in rilievo e di colore rosso, che possono localizzarsi sullo scroto, sull’asta del pene, sul glande o sul prepuzio, causando prurito e bruciore.
Le pustole che si formano non andrebbero mai schiacciate perché la possibilità che si infettino è molto alta. In questi casi, sarà necessario applicare una pomata a base antibiotica che disinfetti la zona ed eviti il proliferare di batteri.
Papula perlacea del pene (PPP)
Si formano soprattutto nella zona che contorna il glande (corona del glande), manifestandosi come rilievi di piccole dimensione e ben circoscritti a livello sottocutaneo, che possono assumere una colorazione bianca o rossa.
Sono lesioni di tipo benigno e i sintomi con cui si manifestano sono molto sfumati, difatti in genere non causano prurito, né bruciore o dolore, e soprattutto non costituiscono un pericolo per la salute dell’individuo né per i suoi partner sessuali, in quanto non vengono trasmesse tramite rapporti non protetti.
Pertanto in genere non vengono trattate, a meno che le bolle sul pene non costituiscano un inestetismo che mette a disagio il soggetto.
Herpes genitale
Si tratta di un’infezione trasmessa per via sessuale (MST) e l’agente infettivo responsabile è l’Herpes Simplex virus.
I sintomi di questa infezione comportano la comparsa di macchie rosse ed ulcere sul glande, febbre, bruciore, dolore e malessere generale.
L’herpes si manifesta generalmente con piccole bollicine sul pene analogamente all’herpes labiale che compare sul nostro viso.
Trattandosi di un’infezione virale necessita di un trattamento anti-virale e la raccomandazione di usare il profilattico durante i rapporti sessuali per non trasmettere il virus al o alla partner.
Verruca da HPV
Il Papilloma virus (HPV), lo stesso agente infettivo responsabile del tumore al collo dell’utero nella donna, nell’uomo causa la comparsa di verruche (o bolle), puntini rossi e rilievi di colore rosa sul pene (in particolar modo sul glande e sull’asta), e nella zona attorno all’ano, che scatenano un forte prurito.
Anche in questo caso si tratta di un virus trasmesso per via sessuale, quindi siamo nuovamente di fronte ad una MST che va trattata con antivirali e per cui si raccomanda l’uso del preservativo durante i rapporti, anche se con partner fissi, per evitare di trasmettere il virus.
Mollusco contagioso
Malattia infettiva che causa la comparsa di lesioni e bolle rosse sul pene, sullo scroto, sul glande e persino sulla zona dell’inguine e delle cosce. Queste bolle di colore prettamente rosso non danno prurito, e in genere si risolvono da sole, ma in alcuni casi possono lasciare esiti cicatriziali.
Ematoma da trauma
In questo caso la rottura di un piccolo vaso sanguigno superficiale determina la formazione di una raccolta di sangue sottocutaneo che può dare esito ad una bolla, od un rilievo, di colore scuro. La causa può essere dovuta ad un urto diretto o ad una masturbazione violenta.
Sifilide
Rientra nelle malattie sessualmente trasmissibili (MST) ed è causata dal batterio Treponema pallidum. L’infezione da parte di questo agente patogeno comporta dapprima la comparsa di papule che poi degenerano in ulcere.
Queste lesioni provocano un forte dolore ma tendono a regredire nel tempo, per poi sparire. Ciò non significa affatto che il problema sia risolto, difatti giunto a questo stadio il batterio diffonde in via sistemica andando a colpire il sistema nervoso.
Per approfondire tutte le caratteristiche della patologia ti consiglio la lettura di questo articolo.
Candida
In questo caso l’agente infettivo non è né un virus né un batterio, ma un lievito, e nonostante lo si accosti maggiormente al genere femminile, la candida colpisce gli uomini in egual misura.
L’infezione da parte di questo lievito determina la comparsa di vescicole che scatenano un forte e persistente prurito, dolore, bruciore ed in aggiunta rilasciano un odore sgradevole.
A queste manifestazioni locali se ne associano anche di sistemiche quali diarrea, dolori muscolo-articolari, e diminuzione dei leucociti (globuli bianchi).
Anche in questo caso si tratta per lo più di un’infezione trasmessa per via sessuale, ma bisogna tenere conto che la candida si manifesta anche a seguito di una terapia antibiotica, che ha l’effetto di indebolire la flora batterica o di una dieta squilibrata.
Lichen planus
Comporta la comparsa di puntini o bollicine di colore rosso-violaceo di aspetto lucido che causano un forte prurito.
Non si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile, ma di una manifestazione autoimmune che può essere scatenata da fattori quali l’assunzione di farmaci e l’esposizione a virus quali HBV (virus dell’epatite B) ed HCV (virus dell’epatite C).
Balanite e balanopostite
Infiammazione del glande (balanite) e del prepuzio (balanopostite) che sfocia nella comparsa di bollicine e macchie rosse sull’asta del pene e sul glande, insieme ad un forte prurito, dolore, bruciore, gonfiore e pus al di sotto del prepuzio.
Le cause del disturbo sono molteplici, infatti può essere scatenato dal contatto con sostanze irritanti o con allergeni (contenuti ad esempio nei prodotti per l’igiene personale o nei tessuti degli indumenti intimi), od ancora ad una scarsa igiene. In alcuni casi il fenomeno può manifestarsi come conseguenza di un rapporto sessuale, ma è bene chiarire che non si tratta di una malattia trasmissibile sessualmente.
Voltiamo pagina per approfondire le modalità con cui avviene la diagnosi e quali sono i trattamenti più efficaci.
Come si diagnostica una bolla sul pene? Quali sono i trattamenti più efficaci?
Come detto, non necessariamente una bolla sul pene indica la presenza di una malattia sessualmente trasmissibile, o di una patologia di grande rilievo, tuttavia è bene sottoporre il disturbo all’attenzione di un medico, ed eseguire le indagini di approfondimento se il medico le ritiene necessarie.
In caso di inestetismi, lesioni o alterazioni dei genitali spesso si prova molto imbarazzo e vergogna con la conseguenza che si attende a lungo prima di rivolgersi all’intervento di un medico, con il rischio così di peggiorare la propria condizione.
È importante quindi ribadire il concetto che la presenza di bolle e puntini sui genitali è una condizione molto comune, che non c’è motivo di preoccuparsi e soprattutto che il medico non ha il compito di giudicare, ma quello di valutare la condizione e di fornire una cura.
Se ci si sente a disagio nel rivolgersi al proprio medico curante, magari perché condiviso con il resto della famiglia, o perché si prova eccessivo imbarazzo nell’ottica delle visite successive, ci si può rivolgere direttamente ad un medico specialista in dermatologia e venereologia, oppure ad una delle strutture specializzate nella diagnosi e nel trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) dislocate nel territorio di residenza.
La raccomandazione è quella di vincere le proprie paure senza perdere tempo, di esporre il problema ad un medico, evitando inutili comparazioni basandosi sulle immagini trovate su internet e soprattutto di improvvisare rimedi sulla base delle proprie convinzioni o dei consigli trovati sul web.
In fase di visita il dermatologo rivolge dapprima un’accurata intervista ponendo domande sui sintomi riferiti dal paziente, sulle modalità di insorgenza e se si associano prurito, dolore, bruciore, secrezioni, dolori diffusi, disturbi della minzione, lesioni cutanee e desquamazione.
Vengono poi poste domande sull’attività sessuale, sull’uso del profilattico e sul numero di partner; queste domande non hanno alcun fine giudicante, ma servono al medico per orientare la diagnosi, e quindi a prescrivere la terapia più adeguata.
Dopo l’anamnesi la visita procede con l’ispezione della zona genitale e quindi alla valutazione della diffusione delle bolle, del loro colore, e dell’eventuale presenza di gonfiore, rossore cutaneo, desquamazione e lesioni.
Il medico potrà ritenere necessario approfondire l’indagine sottoponendo il paziente ad un semplice prelievo del sangue, attraverso cui può verificare la presenza di un’infezione (un indice importante è l’aumento dei valori dei leucociti), fattori indice di malattie autoimmuni, o condizioni di immunodeficienza.
Altre indagini di rilievo sono l’analisi delle urine, ed il tampone sulle lesioni, fondamentale per determinare la specie batterica causa delle bolle sul pene.
Le terapie sono in funzione della patologia scatenante, pertanto devono essere indicate unicamente dal medico dopo un’attenta valutazione del caso.
I trattamenti in caso di infiammazione potranno essere topici, quindi locali, per mezzo di cortisonici, oppure in caso di infezione tramite la somministrazione di antibiotici, antivirali e antifungini a seconda dell’agente patogeno responsabile.
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