Proprietà utili del vanadio e il suo effetto sul corpo
Il vanadio ricopre un ruolo importante nella regolazione del metabolismo dei lipidi e dei carboidrati e partecipa alla produzione di energia. I medici hanno osservato inoltre che la diminuzione dei livelli di colesterolo è legata alla quantità di vanadio che entra nel corpo. È un fattore stimolante per il movimento delle cellule del sangue, che assorbono i microbi patogeni (fagociti).
Interazioni con gli altri minerali e sostanze
La tossicità del vanadio viene ridotta dalla sua interazione con il cromo e le proteine. L’effetto opposto viene ottenuto quando entra in contatto con i composti di ferro e alluminio, così come con la vitamina C.
Alimenti ricchi di vanadio
Gli integratori di vanadio non vengono prescritti di solito in quanto il fabbisogno giornaliero viene ottenuto attraverso il cibo. Il vanadio è contenuto in cereali (segale e avena, grano e orzo), cereali (riso non cotto e grano saraceno), legumi (piselli, fagioli), e alcune verdure, frutta e bacche (lattuga, ravanelli, barbabietole, carote e patate, pere, ciliegie e fragole).
Fabbisogno giornaliero di vanadio
Il fabbisogno giornaliero è di 6-63 µg/giorno (OMS, 2000). Solo l’1% del vanadio viene assorbito nel corpo, il resto viene escreto nelle urine.
Sintomi di una carenza di vanadio
La carenza di vanadio è rappresentata da singoli casi di schizofrenia da deficit di vanadio, e alle patologie relative al metabolismo dei carboidrati.
Sintomi di un eccesso di vanadio
L’eccesso di vanadio è molto più comune e si può trovare in quelle persone che lavorano a contatto con la produzione di asfalto, vetro, prodotti combustibili (olio combustibile, benzina, ecc.). Ha un effetto ipertensivo (OMS, 1997). Esiste un legame tra l’eccesso di vanadio nel sangue e degli stati maniaco-depressivi e della depressione nevrotica reattiva. Inoltre diversi studi hanno trovato una relazione tra l’eccesso di vanadio e la sclerosi multipla: complessi di vanadio liposolubili di origine umana si accumulano nelle guaine mieliniche e nella corteccia cerebrale, portando allo sviluppo della sclerosi multipla.