L’eleuterL’eleuterococco (Eleuterococcus senticosus) è una pianta della famiglia delle Araliaceae. Si tratta di un rimedio adattogeno, anti-stress e antifatica. Scopriamolo meglio.
Proprietà dell’eleuterococco
L’eleuterococco è un rimedio noto per le sue proprietà adattogene, in grado di sostenere l’organismo in caso di stress, affaticamento e astenia.
Si tratta dunque di un rimedio contro la stanchezza ma non solo: l’eleuterococco ha infatti anche proprietà antivirali, immunostimolanti e anabolizzanti.
Dell’eleuterococco si utilizza la radice per il contenuto in polisaccaridi, glucosidi (eleuterosidi) e composti fenolici.
A cosa serve l’eleuterococco
La somministrazione di preparazioni ottenute dalla radice di eleuterococco è indicata in caso di:
- Affaticamento fisico e mentale;
- stress;
- esaurimento.
L’eleuterococco aiuta dunque l’organismo a fronteggiare periodi impegnativi nello studio, al lavoro o nella vita privata, ad alzare le difese immunitarie e aumentare la resistenza durante i cambi di stagione e ad aumentare il tono dell’umore.
Inoltre, viene spesso consigliato l’eleuteococco per pressione bassa, perché questo rimedio è in grado di innalzare la pressione arteriosa.
Benefici dell’eleuterococco
La radice di eleuterococco, chiamato anche ginseng siberiano, è usata in fitoterapia e in erboristeria per le sue notevoli proprietà toniche e adattogene, in grado di migliorare la resistenza dell’organismo agli attacchi esterni e “adattarlo” ai cambiamenti climatici e stagionali.
L’utilizzo della pianta è perciò indicato negli stati di stress e sovraffaticamento, nella astenia, nelle convalescenze, nell’esaurimento psico-fisico, nella stanchezza, nella ipotensione, e quando è richiesta una maggiore capacità di rendimento nella attività sportiva o di concentrazione e di attenzione nello studio e durante la preparazione di esami.
La radice è ricca di polisaccaridi che le conferiscono proprietà immunomodulante, data da un numero dei linfociti T e dei globuli bianchi. Il suo utilizzo è indicato nella prevenzione delle malattie infettive e nelle forme influenzali, perché contrasta l’insorgenza delle malattie e aumenta la resistenza al freddo.
L’eleuterococco è anche conosciuto come “Ginseng delle donne”, perché il tipo di principi attivi in esso contenuti, dalle proprietà toniche, è più adatto all’organismo femminile.
Sotto stress, infatti, le donne sono più soggette agli stati d’ansia e alla depressione, per questa ragione, un tonico più forte, come il ginseng o il guaranà, potrebbe aumentare la tensione nervosa.
La pianta di eleuterococco invece migliora la prestazione fisica e mentale senza indurre nervosismo o agitazione e senza turbare il sonno.
Modalità d’uso
Uso interno
Dell’eleuteroccocco si utilizzano la tintura madre e gli stratti fluidi e secchi mentre, tra le indicazioni per l’uso, il ricorso alla tisana di eleuterococco è più raro.
Il dosaggio di eleuterococco è pari a circa 3 g di radice al giorno, sotto forma di tisana, polvere, estratto.
La tintura madre di eleuterococco si assume al risveglio, disperdendo da 30 a 50 gocce in un po’ di acqua.
Controindicazioni dell’eleuterococco
L’uso dell’eleuterococco è controindicato in caso di:
- Ipertensione;
- infezioni acute;
- nei bambini sotto i dodici anni.
Per l’assunzione in gravidanza e allattamento occorre sentire il parere del medico. Poiché i preparati a base di eleuterococco possono interagire con alcuni farmaci è bene informare il medico, il farmacista o l’erborista in caso di terapie farmacologiche in corso.
Effetti collaterali dell’eleuterococco
A dosi eccessive o per uso prolungato, l’eleuterococco potrebbe provocare cefalea, insonnia, tachicardia, ipertensione e agitazione.
Il trattamento con questo rimedio non andrebbe protratto per oltre due mesi e si consiglia un’interruzione di almeno due settimane tra un ciclo e quello successivo.
Descrizione della pianta
La pianta dell’eleuterococco è perenne, spinosa, con corteccia grigio-chiara o marrone e altezza fino a 2,5 metri.
Le foglie hanno un lungo picciolo, sono palmate e composte da 5 foglioline ellittiche, con margini finemente seghettati e spine minuscole lungo le venature.
I fiori sono di colore giallo o violetto riuniti a ombrella in prossimità dell’ascella fogliare. I frutti sono bacche carnose, nero-rossastre.
Habitat dell’eleuterococco
Nativo della taiga della Russia nord-orientale, l’eleuterococco cresce spontaneo nel Nordest dell’Asia, in Siberia, Mongolia, Cina (soprattutto nella Manciuria e nella provincia dello Heilongjiang), in Corea del Sud e Giappone. Predilige climi temperato-freddi fino a 800 metri.
Cenni storici
I botanici russi gli diedero il primo nome botanico: Hedera senticosa, nel 1856. Solo tre anni dopo il botanico Maximowicz tolse la pianta dal genere Hedera e creò per lei il nuovo genere Eleutherococcus, chiamandola Eleutherococcus senticosus.
Nello stesso anno un botanico tedesco unì il genere Eleutherococcus al genere Acanothopanax, prima un subgenere del Panax. Anche se la maggior parte dei botanici ora utilizza il genere Eleutherococcus, in ambiente tedesco e cinese la pianta è riconosciuta come Acanthopanax senticosus.
Questa pianta è stata a lungo dipinta come il supplemento dietetico responsabile delle eccezionali imprese sportive degli atleti dell’ex URSS e venne anche impiegata come integratore alimentare dagli astronauti sovietici, durante le lunghe permanenze nello spazio.