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Ortica: proprietà, uso, controindicazioni e effetti collaterali

Ortica è una pianta dall’azione diuretica, depurativa e ronica. Ecco tutti i benefici e le controindicazioni.

a spiccano quella:

  • Tonica;
  • antinfiammatoria;
  • diuretica.

Tradizionalmente poi, le foglie dell’ortica sono da sempre utilizzate per migliorare la digestione, come ricostituente, per depurare l’organismo, per favorire la lattazione, per calmare la diarrea e contro l’anemia.

Inoltre, trattandosi di un’erba diuretica, l’ortica è impiegata anche per ridurre la ritenzione idrica e la pressione sanguigna e per eliminare gli acidi urici.


L’attività antinfiammatoria dell’ortica è invece sfruttata per trattare malattie reumatiche, lombalgie, sciatalgia, tendiniti, ma anche infiammazioni e infezioni a carico delle vie urinarie e per la prevenzione e il trattamento della renella. L’ortica è anche in grado di migliorare i sintomi dell’iperplasia prostatica benigna.


L’uso esterno di preparazioni a base di ortica sono infine utili in caso di:

  • Dermatite seborroica;
  • seborrea;
  • caduta dei capelli;
  • capelli grassi.

Usi dell’ortica

Dell’ortica si utilizzano le foglie e le radici. Le foglie di ortica contengono composti minerali e vitamine, oltre a clorofilla. I minerali presenti nell’ortica sono soprattutto calcio e potassio, mentre tra le vitamine dell’ortica troviamo vitamina A, B2, C e acido folico.

Le foglie di ortica sono utilizzate per l’azione rimineralizzante, ricostituente, antianemica, diuretica, antinfiammatoria e per riequilibrare la flora batterica intestinale. Esternamente, si impiegano per ridurre il sebo in eccesso e per trattare la dermatite seborroica della pelle e del cuoio capelluto.

Con le foglie si possono preparare infusi e succhi freschi, ma sono consumate normalmente anche come alimento. L’ortica comune è infatti consumata – previa bollitura – ripassata in padella come verdura o usata per preparare minestre, frittate e ripieni.

La radice dell’ortica presenta invece polisaccaridi, lectina, composti fenolici, steroli e tannino. Trova impiego principalmente nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna sotto forma di decotto ed estratto secco o fluido.

Ortica

Modalità d’uso

Infuso

L’infuso di ortica si prepara con un cucchiaio di foglie essiccate di ortica per ogni tazza d’acqua. Se ne possono consumare fino tre tazze al giorno.
Succo di ortica

Si ottiene dalle foglie fresche e se ne consuma un cucchiaio due volte al giorno per circa un mese.
Decotto

Il decotto si ottiene con circa 4 gr di radice essiccata in acqua, da far bollire per dieci minuti.

Tintura madre

Si assume da una a tre volte al giorno diluendone 40 gocce in un bicchiere d’acqua. Per uso esterno, si utilizza diluita in acqua al 10%.

Altri rimedi con l’ortica includono estratti fluidi e secchi e polvere, da assumere secondo le indicazioni del produttore.

Effetti collaterali dell’ortica

L’ortica è un rimedio sicuro che non provoca effetti collaterali rilevanti alle dosi terapeutiche. In caso di uso prolungato, ad elevati dosaggi o nelle persone sensibili, può invece causare disturbi gastrointestinali di lieve entità.

Il contatto con le foglie fresche di ortica causa invece una reazione cutanea dovuta alla presenza di istamina e acido formico, che porta alla fomazione di piccoli ponfi che causano prurito, arrossamento e bruciore.

Controindicazioni dell’ortica

L’assunzione dell’ortica è sconsigliata durante la gravidanza, se si assumono farmaci diuretici e in caso di edema provocato da insufficienza cardiaca o renale.

Tutta la pianta è ricoperta da una peluria urticante che può causare allergia e irritazioni.

Ortica

Descrizione della pianta “ortica”

La pianta dell’ortica è un’erbacea perenne, con fusto eretto (1,5 m) a sezione quadrangolare.

Presenta foglie ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo, con margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti.

fiori di ortica sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno a ottobre.

E’ una pianta dioica: vale a dire che ci sono individui che portano solo fiori femminili e altri che portano solo fiori maschili. A prima vista si riconoscono facilmente, in quanto, nelle “piante femminili” i fiori sono riuniti in spighe pendule mentre nelle “piante maschili” i fiori sono riuniti in spighe erette.

Il frutto è un achenio che contiene un solo seme. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante.

Habitat dell’ortica

Il genere “ortica” appartiene alla famiglia delle Urticaceae e raggruppa piante erbacee annuali o perenni, che nascono spontanee ovunque (è una pianta praticamente cosmopolita) fino a circa 2500 m di altitudine, soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, vale a dire terreni molto azotati.

Molto frequente anche in gruppi estesi lungo i cigli delle strade, tra le macerie, ma anche nelle radure boscose.

 

Come riconoscere una pianta di ortica

L’ortica selvatica è molto diffusa nel nostro Paese e non è affatto difficile riconoscerla. Osservando le immagini dell’ortica si possono facilmente identificare le piante di ortica in natura dalla forma delle foglie o grazie alla presenza dei fiori.


In caso di dubbi, toccando le foglie è impossibile sbagliarsi poiché la pianta si riconosce immediatamente per l’effetto urticante (che può essere alleviato grazie a qualche goccia di olio essenziale di lavanda, da applicare subito). Proprio per via dell’azione urticante, una volta identificata è bene indossare i guanti per raccogliere l’ortica.

Cenni storici

Il nome ortica deriva dal latino urere che significa “bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Le sue proprietà si conoscevano già nell’antichità.

Castore Durante, ad esempio, nel suo “Herbario Nuovo” (1585), dopo aver detto: “E’ così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscuraelencò una vastissima quantità di “virtù di dentro” e di “virtù di fuori”.

Dalla pianta in Germania si ricavavano anche delle fibre tessili, usate in Europa durante la prima guerra mondiale.  Oggi sono ancore impiegate da popolazioni primitive dell’Asia settentrionale, che ne ricavano un rozzo tessuto, praticamente indistruttibile.

In molte tradizioni popolari appartenenti a tutta l’Europa centrale, si crede che una pianta di ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare.

Anche in passato si usava flagellare con l’ortica le parti doloranti del corpo affette da dolori reumatici, perché stimolava benefiche reazioni. Questo non deve stupire se si pensa che i reumatismi vengono curati anche con la puntura delle api.

Altre credenze popolari sostengono che portare con sé una pianta di ortica allontani influssi negativi.

Ortica

Autore dell'articolo

Medico italiano che ha lavorato all'Ospedale Internazionale Salvator Mundi di Roma. Ha conseguito il dottorato in medicina presso l'Università di Roma e ha poi lavorato per molti anni presso l'ospedale. Oggi insegna ai giovani specializzandi dell'Università di Roma, condividendo il suo bagaglio di esperienza in campo medico. Gaetano Lazzari è anche autore di numerosi articoli di medicina, alcuni scritti da lui stesso e altri dai suoi studenti post-laurea.

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