Una domanda frequente posta dal paziente sui filler è quale sia quello migliore, ma purtroppo non esiste una risposta univoca.
Nel breve articolo che segue, quindi, cercheremo di chiarire alcuni concetti importanti in merito ad una metodica di medicina estetica sempre più diffusa.
Filler migliore: le disposizioni del Ministero della Sanità
Secondo quanto riportato dal Ministero della Sanità, in Italia sono autorizzati 137 diversi tipi di filler, mentre negli Stati Uniti la F.D.A. ne ha autorizzati solo 7.
Appare ovvio che in Italia siano disponibili molti più prodotti di quanto sarebbe realmente necessario.
Il motivo è che, a causa dell’aumento della richiesta, molte aziende si sono affacciate su questo mercato, con buoni prodotti che però non differiscono sostanzialmente da quelli già presenti.
Ci ritroviamo quindi tanti cloni con nomi commerciali diversi e talvolta anche prezzi assai diversi.
I vari tipi di filler
I filler più comuni sono i filler riassorbibili, ovvero:
- acido ialuronico, durata media intorno ai 5-6 mesi.
- Idrossiapatite, durata media intorno ai 12 mesi.
Entrambe sono sostanze presenti nel nostro organismo come componenti della pelle o dell’osso e vengono completamente metabolizzate senza reazioni avverse.
Filler semipermanenti
I filler semipermanenti sono polimeri acrilici, in soluzione acquosa, che vengono lentamente e talvolta non completamente riassorbiti.
Vengono poco usati perché hanno causato reazioni da corpo estraneo, dato che sono materiali estranei al nostro organismo, o problemi di migrazione spostandosi dall’originario punto di inoculo.
Filler permanenti
Per i filler permanenti in passato veniva usato l’olio di silicone ora proibito perché causa tutti i problemi sopra esposti.
Oggi, invece, viene utilizzato il grasso prelevato da un altro distretto corporeo dello stesso paziente e utilizzato come riempitivo.
Quest’ultimo è il filler ottimale, ma necessita di un trattamento chirurgico, lipofilling, non semplice perché si esegue con prelievo e successiva elaborazione prima di essere utilizzato.
Per i suddetti motivi, il lipofilling non può essere eseguito ambulatorialmente, ma in sala operatoria.
Se consideriamo che il gran numero di prodotti sul mercato appartiene quasi esclusivamente alla categoria dei riassorbibili a base di acido ialuronico diviene ancora più evidente che vi siano grosse motivazioni commerciali dietro a questa pletora. Scegliere il filler migliore non è dunque una scelta univoca.
Acido ialuronico: strutture della molecola
I filler a base di acido ialuronico non sono tutti uguali, ma si distinguono in più o meno reticolati, Per capire cosa significhi dobbiamo conoscere la struttura chimica della molecola stessa.
L’acido ialuronico è un polimero di zuccheri che forma una catena più o meno lunga che fisiologicamente sarebbe rapidamente smontata e metabolizzata dagli enzimi presenti nel nostro organismo.
Per renderla più duratura viene agganciata ad altre catene tramite anelli trasversali con altre catene.
Più anelli trasversali vengono aggiunti, più l’insieme di varie catene diviene compatto e le catene interne divengono meno aggredibili dagli enzimi, quindi più resistenti nel tempo.
Questi complessi più reticolati, o con più cross-linking per dirla all’inglese, sono più rigidi e quindi più difficili da utilizzare in zone molto soggette a movimento, come potrebbero essere le labbra.
In determinate posizioni, infatti, potrebbe risaltare il filler depositato, con il rischio di vedere degli antiestetici bozzi.
Questi filler più rigidi vengono ben impiegati in zone poco soggette a movimento, come ad esempio sul naso.
La scelta del filler migliore spetta al medico
Alla luce delle suddette informazioni risulta evidente che non esiste una vera regola per capire quale sia il filler migliore, per una determinata zona del volto e del corpo.
Ciò che conta sono l’esperienza e la mano del medico.
Ci possono essere medici che, dosando in modo esperto filler rigidi, ottengono buoni risultati anche in zone molto mobili.
Altri preferiscono non rischiare usando filler più morbidi, anche se questo può lievemente ridurre la durata del trattamento.
Quindi la scelta del miglior filler per lo specifico trattamento di ogni paziente spetta al medico che, con la sua conoscenza ed esperienza, riuscirà ad individuare, tra i vari prodotti disponibili, quello più adatto.
Dopotutto, chi direbbe a un pittore quale pennello usare per dipingere un quadro?
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