Il cobalto è un minerale molto importante perchè stimola il metabolismo del ferro e l’attività di alcune ghiandole endocrine. Inoltre, è utile per combattere la nostalgia e invogliare al cambiamento.
Scopriamolo meglio.
Cos’è il cobalto
Simbolo chimico: Co3+
Il cobalto è un elemento ferromagnetico di colore bianco argenteo. Stabile in aria e inalterato in acqua, a temperatura ambiente è poco resistente e scarsamente duttile.
Non si trova allo stato puro in natura e viene estratto da altri minerali quali la cobaltite e la linneite come sottoprodotto dell’estrazione di nichel e rame. È usato in leghe particolarmente resistenti al calore in vari settori dell’industria.
Il cobalto è un minerale essenziale per il normale funzionamento e mantenimento dei globuli rossi e delle cellule dell’organismo umano, anche se presente soltanto in tracce.
Proprietà utili del cobalto e il suo effetto sul corpo
Il cobalto è uno dei microelementi più importanti per il corpo umano. Il cobalto è un componente della vitamina B12, partecipa alla sintesi del DNA e degli aminoacidi, alla scomposizione di proteine, grassi e carboidrati. Influisce attivamente sui processi metabolici del corpo e ricopre un ruolo speciale nell’emopoiesi: stimola la crescita e lo sviluppo dei globuli rossi. Il cobalto supporta la normale attività del pancreas e la regolazione dell’attività surrenale.
Alimenti ricchi di cobalto
Principali fonti di cobalto:
- fagioli e piselli
- fegato di agnello e manzo
- аegato di merluzzo
- frutti di mare e pesce grasso
- barbabietole, verdure a foglia verde
- semolino, alcuni tipi di pane
- fragola
- latte, formaggi.
Fabbisogno giornaliero di cobalto
Non ci sono specifiche raccomandazioni sulle dosi raccomandate di cobalto da assumere con l’alimentazione. Il fabbisogno di questo minerale, infatti, è basso (dai 5 agli 8 microgrammi) e può essere facilmente soddisfatto attraverso la dieta, poiché è molto diffuso nella maggior parte degli alimenti.
Sintomi di una carenza di cobalto
Una carenza di cobalto può portare a una maggior rischio di sviluppare patologie del sistema circolatorio, del sistema endocrino e di malattie croniche dell’apparato digerente (gastrite, ulcera duodenale).