Anche se diamo per scontato che funzioni sempre, la spalla è una delle articolazioni più mobili del nostro corpo e anche tra le più complesse. Se si va a guardare come è “costruita” si trovano una serie ossa, muscoli (deltoidi), tendini e legamenti che assieme lavorano per farci fare tantissimi movimenti quotidiani senza farcelo pesare. A volte però si inceppano o si infiammano ed è necessario in quei momenti per tornare alla normalità, sapere come curare un dolore alla spalla.
Nel mio caso anni fa (avevo circa 40 anni, oggi ne ho 52) ho avuto una periartrite che mi ha obbligato a interrompere per alcuni mesi la pratica dello squash, uno degli sport che ho praticato per anni anche a livello agonistico. In questo articolo vi spiegherà come ho curato il problema che non si è più presentato.
Infiammazioni come la periartrite possono presentarsi con maggiore probabilità dopo i 40 anni, in modo improvviso, e ancora oggi la medicina non ha determinato con certezza le cause di questo problema.
Cause del dolore alla spalla
Le cause del dolore alla spalla devono essere identificate con una visita dall’ortopedico e dal vostro medico di fiducia che potrà prescrivere tutti gli esami necessari per identificare la causa del vostro problema.
C’è comunque un motivo per cui le lesioni alla spalla sono più comuni di altre, è per via del fatto che la testa dell’omero è più grande del suo alloggiamento quindi muscoli, tendini e legamenti per mantenere la stabilità devono faticare.
Oltre ai traumi, una causa del dolore alla spalla può essere lo spessore dell’osso della scapola (l’acromion) perché quando è troppo spesso spinge tendini della cuffia ad infiammarsi per sfregamento. Poi c’è artrosi, legata all’usura della cartilagine dell’articolazione. Questo si verifica soprattutto nelle persone anziane, oppure in tutti coloro che fanno sport o lavori in cui sforzano particolarmente questa articolazione.
Esistono anche delle patologie che, tra i vari stimoli, hanno anche il dolore alla spalla. Quelle neurologiche oppure autoimmuni ma anche la colecistite e l’infarto miocardico. Per non preoccuparsi inutilmente consigliamo fortemente di rivolgervi al vostro medico per descrivergli la vostra patologia così che possa prescriversi i necessari esami per accertamenti.
Come curare un dolore alla spalla
Per capire come curare un dolore alla spalla, dobbiamo prima di tutto cercare di comprenderne meglio la tipologia e il posizionamento. Essendo la spalla un po’ complicata, ci può fare male in diverse parti, più verso il collo e la cervicale oppure più verso il braccio. Anche la sensazione di dolore stessa ha mille sfumature che dobbiamo saper descrivere la nostro medico. Può essere simile ad un formicolio o ad una puntura, oppure così forte da se bloccarci nei movimenti. A volte raggiunge anche il collo o si estende al torace.
Se dopo alcuni giorni, un paio, il dolore alla spalla non passa nonostante gli antinfiammatori o appena li smettiamo, è meglio recarci da un dottore che potrà approfondirne le origini e prescriverci una cura più specifica.
A volte è necessario effettuare esami come la risonanza magnetica che mostra la struttura articolare sia dei tessuti molli sia delle ossa dando la possibilità ai medici di individuare una eventuale usura dei tendini o della cartilagine, a volte da riparare con un intervento chirurgico.
La risonanza magnetica è del tutto indolore ed è un esame ideale per permettere ai medici di capire l’origine del nostro dolore.
E’ necessario anche capire fino a che punto il dolore alla spalla limita i movimenti. Altri esami possibili sono le radiografie, per eventuali fratture, e l’ecografia, per problemi alla cuffia dei rotatori. Più raro è l’artrogramma, per individuare le strutture lacerate.
Come dormire se la spalla fa male
Chi nella vita ha avuto almeno una volta un dolore forte alla spalla sa bene che dormire è una vera tortura. E’ necessario, se il dolore permane, è necessario cercare di individuare qualche trucco per cercare di assicurarci un po’ di riposo, nonostante il dolore.
Possiamo ad esempio provare a mettere un cuscino tra le gambe, quando si è coricati da un lato, oppure dietro le cosce, quando si è sdraiati sulla schiena. Sembra assurdo ma non lo è. Questo gesto serve per diminuire la pressione sulla colonna vertebrale. Importante, a letto ma anche durante la giornata, respirare in modo profondo e delicato, soprattutto per rilassare la muscolatura.
Non illudiamoci che il dolore passi presto, spesso ci vogliono un po’ di settimane proprio per la complessità della struttura che sta dietro a questa parte del corpo, con cartilagini, legamenti, muscoli, nervi, o tendini.
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