Il dolore al braccio sinistro, insieme a tutti i tipi di dolore che interessano il torace, costituisce uno degli eventi più temuti e capaci di generare paura e angoscia, nell’idea che si tratti di un attacco di cuore.
Sebbene questa ipotesi non sia da scartare tra le possibili cause, vedremo che i sintomi in caso di infarto sono molto più accentuati e importanti rispetto ad un banale male al braccio, e che pertanto la gran parte delle volte le reali cause del disturbo sono da riferire a fattori molto meno preoccupanti: talvolta risolvibili con qualche piccolo accorgimento, talvolta invece necessitano di attenzioni mediche, ma tuttavia non costituiscono un pericolo per la vita.
Come vedremo le cause più frequenti di dolore al braccio sinistro sono da imputare a motivi legati alla postura, allo sforzo fisico o a casistiche di interesse ortopedico (traumi) ma allo stesso tempo non bisogna sottovalutare la possibile presenza di malattie autoimmuni così come le patologie di interesse neurologico.
Quando è il caso di preoccuparsi?
Visto che per l’appunto che il dolore al braccio sinistro genera molte paure di per sé, vediamo quali manifestazioni possono davvero motivare preoccupazione per cui si rende necessario rivolgersi al 118 o recarsi al più vicino pronto soccorso.
I fattori che legittimano la preoccupazione ed il pronto intervento possono riassumersi in una serie di sintomi molto acuti che si sommano alla sensazione di costrizione al braccio, quali:
- dolore in sede sternale e retrosternale;
- costrizione al torace;
- difficoltà respiratoria;
- sudorazione profusa;
- confusione mentale;
- fitte al cuore;
- angoscia;
- mancanza di equilibrio.
Nel genere femminile i sintomi di infarto possono presentarsi in maniera differente rispetto al sesso maschile, comportando (oltre a quelli già descritti in precedenza), intenso mal di schiena, bruciore al petto, vomito e nausea, vertigini, sensazione di freddo e vampate di calore alle spalle, al collo e alla testa.
Quando si manifestano questi sintomi l’ipotesi di un infarto diviene piuttosto plausibile, pertanto, senza perdere tempo nell’attesa che i sintomi passino da sé, e senza ricercare conforto leggendo qualche articolo web, è necessario nell’immediato contattare il numero di emergenza 118.
In molti altri casi, che approfondiremo nella pagina successiva, il dolore al braccio sinistro è riconducibile a cause di lieve o moderata entità.
Quali sono le cause comuni di dolore al braccio sinistro?
Posture scorrette
Insieme agli eventi traumatici rappresentano la motivazione più comune che si cela dietro al dolore al braccio sinistro. Il dolore scaturisce in genere dall’assunzione di posture in cui il braccio sorregge un carico a lungo, o in cui permane in una posizione innaturale e in cui subisce compressione (ad esempio tenere il braccio sotto alla testa o sotto al cuscino).
Ma questo fenomeno coinvolge anche le persone che soffrono di ansia o comunque soggette a forti periodi di stress, le quali sono solite tenere la muscolatura contratta a lungo a causa della tensione.
Ernia del disco
Questo fenomeno prevede la fuoriuscita di parte del disco cartilagineo che si interpone tra due vertebre, rispetto alla sua normale collocazione.
La fuoriuscita del disco provoca fenomeni di compressione a danno dei vasi sanguigni e dei nervi diretti al braccio sinistro, causando formicolii che interessano principalmente le dita della mano sinistra, ma che possono coinvolgere anche il braccio, l’avambraccio e la spalla, e che si accompagnano a dolori anche piuttosto intensi e limitazioni del movimento.
Traumi
I traumi sono alla base della maggior parte dei dolori riferiti al braccio sinistro. Per traumi si intendono fenomeni di varia natura ed entità, dalle semplici contusioni, alle lussazioni, fino alle fratture e alle ferite.
Ma per traumi si intendono anche quei fattori che insorgono più lentamente a generare gradualmente lesioni anche piuttosto importanti quali stiramenti e strappi muscolari. Questi possono insorgere in seguito all’esecuzione di movimenti ripetuti o in seguito a sforzi fisici.
Se il dolore al braccio destro è conseguente ad uno strappo muscolare, un movimento errato oppure una contusione, basterà applicare una pomata specifica che vada ad agire direttamente sul dolore e sull’infiammazione.
Patologie neurologiche
Si tratta di fenomeni infiammatori (di natura infettiva o autoimmune) a danno dei nervi del plesso brachiale che innervano il braccio sinistro, i quali in condizioni di normalità ne consentono la sensibilità e la mobilità.
Tra le più note patologie neurologiche vi è la sclerosi multipla, patologia che porta alla progressiva degenerazione della guaina di rivestimento (mielinica) dei nervi, rallentando la trasmissione degli impulsi nervosi. Questo porta sia a fenomeni sensitivi (formicolio, prurito, dolore) che a fenomeni motori (debolezza muscolare, difficoltà nei movimenti e sviluppo di disabilità).
Infiammazione di tendini e legamenti
Dato il continuo utilizzo e le sollecitazioni a cui sono sottoposte le articolazioni, ed in particolare i tessuti molli che le compongono (tendini, legamenti), è facile intuire quanto queste sedi siano soggette a fenomeni infiammatori, legati per lo più a traumi e all’esecuzione di movimenti ripetuti e forzati.
In questi casi in genere è necessario lasciare a riposo il braccio, evitando sforzi fino al recupero completo, in caso contrario il dolore tenderà a cronicizzarsi nel tempo per via della continua stimolazione dei tessuti lesionati.
Sindrome del tunnel carpale
Si tratta di un fenomeno conseguente principalmente all’assunzione di posture errate che si protraggono a lungo, riferendosi ad esempio all’uso del mouse e della tastiera del computer per più ore al giorno o all’esecuzione di movimenti ripetuti che alla lunga causano infiammazioni e affaticamento, oppure ancora, può essere scatenata dall’assunzione di alcuni farmaci come gli antibiotici o gli anestetici. Per approfondire la sintomatologia connessa alla sindrome del tunnel carpale puoi leggere il nostro articolo approfondito.
Il meccanismo patologico prevede l’intrappolamento e la compressione del nervo mediano (che deriva dal plesso brachiale), da parte del legamento trasverso del carpo, e questo accade principalmente nelle donne tra i 30 ed i 60 anni di età. Nelle fasi iniziali della malattia il dolore si manifesta per lo più nel corso delle ore notturne e nelle prime ore mattutine ed è tanto acuto da svegliare il soggetto.
Il dolore si accompagna a formicolii che interessano il polso e la metà laterale della mano (pollice, indice, medio e metà laterale del dito anulare). Nelle fasi più avanzate della malattia si sviluppano anche progressive difficoltà motorie che si estendono all’avambraccio, al braccio e perfino alla spalla sinistra.
Il dolore e la difficoltà motoria portano ad una ridotta mobilità del braccio, che nel giro di qualche tempo perderà parte della sua massa muscolare, dando esito ad un fenomeno che pende il nome di ipotrofia muscolare.
Artrite reumatoide
Malattia autoimmune che colpisce in maniera mirata le articolazioni, dunque nel braccio sinistro ci si riferisce alla spalla, al gomito, al polso, per poi estendersi alle articolazioni della mano.
Si tratta di una malattia che colpisce tutte le articolazioni, pertanto, se presente, il soggetto accusa dolori molto acuti e diffusi. Va da sé che un solo braccio, o in genere un solo arto dolorante non fornisce un dato sufficiente per avvalorare l’ipotesi dell’artrite reumatoide. Questa malattia interessa per lo più soggetti di sesso femminile e determina deformità ossee, progressive difficoltà nella deambulazione e dolori molto intensi.
Patologie cardiache
Tra queste l’infarto è senz’altro la causa più temuta tra tutte, tanto che l’associazione dolore al braccio sinistro-infarto risulta piuttosto automatica per buona parte delle persone. L’infarto o l’ischemia sono fenomeni in cui si ha un ridotto apporto di sangue al cuore attraverso le coronarie, determinando uno stato di sofferenza del tessuto del miocardio, che se protratto porta a necrosi e dunque alla morte.
Abbiamo visto in precedenza come il solo dolore al braccio non sia indicativo di un evento cardiaco, ma che in caso di infarto i sintomi siano decisamente più accentuati causando: sudorazione profusa, costrizione al torace, dolore acuto e pungente al petto, tremori, vertigini, vomito, nausea, confusione e forte angoscia.
Diagnosi e Terapie
Abbiamo visto e sottolineato in precedenza l’importanza di valutare con cura i sintomi percepiti e quali siano quelli indicativi di infarto o che comunque devono realmente mettere in allarme.
Come ribadito, nel caso in cui le manifestazioni siano intense e prolungate, bisogna immediatamente rivolgersi al 118 o recarsi al più vicino pronto soccorso. Potrebbe trattarsi di un evento in grado di mettere in serio pericolo la vita del paziente, pertanto è importante non perdere tempo prezioso.
Chiarito il discorso riguardo le condizioni di emergenza, passiamo invece alle situazioni più comuni di dolore più o meno acuto ma limitato nel tempo. Se il dolore insorge dopo aver svolto un’attività sportiva o in seguito ad uno sforzo come sollevare dei pesi oppure ancora qualora si abbia subito un piccolo trauma senza esiti rilevanti, non c’è motivo di preoccuparsi. In genere un po’ di riposo dell’arto, abbinato ad impacchi di ghiaccio, nella maggior parte dei casi porta ad una rapida risoluzione del problema.
Quando, invece, il dolore al braccio sinistro persiste, e magari si delineano quadri di debolezza muscolare, formicolii, mancanza di forza, difficoltà motorie e dolori che interessano anche la spalla, l’avambraccio e la mano, è necessario sottoporsi ad indagini di approfondimento. È sempre buona norma parlarne dapprima con il proprio medico curante, il quale consiglierà in maniera più specifica il tipo di visita o di esame più appropriato al caso.
Di solito gli accertamenti vengono affidati ad uno specialista in ortopedia o in neurologia. La visita in genere si compone di due fasi:
- la prima di raccolta di informazioni (anamnesi);
- la seconda di ispezione.
Durante l’anamnesi, il medico pone tutte quelle domande che vanno ad indagare sui sintomi percepiti: da quanto si manifestano, se si intensificano in particolari momenti (ad esempio durante la notte), se il soggetto avverte formicolio alla mano sinistra o al braccio, difficoltà ad eseguire movimenti specifici, senso di debolezza, dolori diffusi alle articolazioni. È poi importante valutare quali siano le mansioni lavorative del soggetto ed indagare sulle sue attività sportive.
Raccolti questi dati, il medico procede ispezionando il braccio verificando se il tono muscolare sia lo stesso del braccio destro, se sono presenti segni di traumi quali fratture o lussazioni, se la mobilità dell’articolazione è in qualche modo ostacolata e se il paziente sente dolore alla pressione della mano.
A questo punto sulla base di sospetti diagnostici più precisi potranno essere indicate ulteriori analisi, quali un semplice prelievo di sangue per capire se il soggetto è colpito da una malattia autoimmune, oppure l’esecuzione di radiografie e risonanza magnetica per verificare lo stato di salute delle ossa, dei tendini, dei legamenti e dei muscoli del braccio.
A seconda della causa scatenante le terapie possono essere di natura farmacologica e prevedere l’assunzione di antinfiammatori, antidolorifici o antibiotici oppure possono essere di natura chirurgica.
In ogni caso si diffida in ogni modo dall’affidarsi a terapie e diagnosi fai da te e la prescrizione di corretto percorso diagnostico va affidata unicamente ad un medico esperto e competente, l’unico a possedere le nozioni utili alla risoluzione del problema.
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