Cresce spontaneo soprattutto vicino alle coste e nelle aree submontane il fieno greco, pianta dal nome scientifico Trigonella foenum-graecum e originario dell’Asia occidentale. C’è chi lo ama e chi lo odia per via del suo odore particolare, molto forte di certo e decisamente impossibile da confondere con altro. Viene utilizzato proprio per questo anche nella produzione di profumi e di cosmetici.
Ma torniamo al nome scientifico “Trigonella” che deriva proprio dalla forma dei fiori del fieno greco, a triangolo mentre il nome fieno greco vuole ricordarci il fatto che questa pianta erbacea viene utilizzata anche come alimentazione per il bestiame.
Fieno greco: alimento
Non solo gli animali si cibano di questa pianta, in diverse parte del mondo infatti viene utilizzato a tavola, come cibo. Ad esempio nei Paesi Arabi troviamo questo fieno all’interno di alcune pietanze tipiche che sono “dedicate” alle ragazze fidanzate. Ne vengono inseriti i semi perché sembra abbiano un effetto particolarmente prezioso, quello di ammorbidire le forme femminili. E’ il modo per apparire più sensuali agli occhi del futuro marito. Un altro paese che utilizza questa erba in cucina è l’India che lo infila nel curry e allo stesso tempo, in America, con i semi si produce un olio molto utilizzato per la preparazione di prodotti da forno e perfino di gelati.
Fieno greco: semi
I semi costituiscono la droga, sono duri e grigiastri. Per ottenerla è necessario far maturare i frutti e raccoglierli solo una volta che sono pronti, facendoli poi essiccare all’aria aperta. Una volta induritisi, devono essere sottoposti a battitura e mondatura in modo da poter ricavare ed usare l’alcaloide conservato al loro interno. Si chiama trigonellina ed è alla base delle virtù emollienti ed espettoranti della Trigonella, proprio come lo sono le mucillagini.
Così procedendo si ottiene la droga in polvere, partendo dai semi, e si presenta come una polvere o grigiastra oppure rossiccia, con delle sfumature che possono tendere anche al giallo. Per riuscire ad utilizzare questa sostanza, spesso si ricorre a degli aromi naturali come Lampone, Melissa e Anice, per via del suo sapore terribile, quasi inaffrontabile. E’ molto importante anche far caso a quando si fa uso di questa polvere perché proprio a causa del suo terribile sapore, essa può ad esempio creare problemi alle donne in fase di allattamento: il loro latte potrebbe assumere un sapore sgradevole che il bambino potrebbe rifiutare.
Fieno greco: proprietà
Le principali proprietà del fieno greco, quelle che lo rendono molto apprezzato nonostante il pessimo sapore, sono quelle ricostituenti e stimolanti che vengono attribuite all’estratto dei suoi semi. Per questo motivo è un ottimo rimedio per curare delle situazioni di denutrizione oppure casi di anemia, gracilità infantile. Anche durante una semplice convalescenza, il fieno greco può tornare utile davvero ed è da secoli che viene utilizzato per questo scopo, anche dagli antichi egizi.
Sia la proprietà stimolante che quella ricostituente sono spiegate dalla presenza di minerali e vitamine all’interno di questa polvere. Dei primi, i più presenti sono ferro, manganese, rame, magnesio, delle seconde invece la B6, la tiamina e la riboflavina. Altri elementi che concorrono alle proprietà del fieno greco sono gli oli vegetali, i fosfati organici, i grassi.
Ci sono anche parecchie proteine che però sono associate a fattori antinutrizionali, presenti un po’ in tutte le fonti proteiche vegetali. Ciò significa che vanno a limitare o ridurre l’azione degli enzimi digestivi e il valore nutrizionale del prodotto di fatto diminuisce. La situazione migliora se gli alimenti vengono cotti.
Il fieno greco viene indicato anche come rimedio afrodisiaco, si tratta in verità di una mera ipotesi di fatto non confermata e che si basa sul buon equilibrio di vitamine e minerali contenuti.
Fieno greco: benefici
Esistono degli studi che vanno ad indagare le proprietà ipocolesterolemizzanti e ipotrigliceridemizzanti di questi semi e della polvere da essi ricavata. Sembra infatti che i semi riescano ad agire sui livelli di glicemia nel sangue e a modulare l’assorbimento degli zuccheri grazie alla presenza di fibre disidratate. Quando infatti esse arrivano nell’intestino, assorbono l’acqua che trovano e vanno ad aumentare la motilità intestinale e allo stesso tempo a ridurre la nostra capacità di assorbimento dei nutrienti.
In questo modo i semi di fieno greco stimolano anche l’escrezione degli acidi biliari che facilita l’eliminazione del colesterolo in eccesso dall’organismo. Ecco perché si parla di proprietà ipocolesterolemizzanti. Un altro beneficio da citare, anche se non certo, è quello relativo alla prevenzione del cancro al colon e alla mammella, sempre per via dell’abbondante presenza di fibra).
Fieno greco: dosi
Di fieno greco si prendono gli estratti e ogni giorno se ne possono assumere da uno a tre grammi a seconda di ciò che si vuole curare e anche dal peso e dall’età della persona. Non è una sostanza particolarmente tossica e in generale non dovrebbe dare problemi se non alcuni problemi a livello intestinale. Gli unici soggetti a cui viene sconsigliata fortemente sono le donne in gravidanza perché potrebbe portare a degli aumenti indesiderati della contrattilità uterina. Anche in fase di allattamento è meglio non assumere questi semi perché rendono il latte sgradevole al gusto.